Tachicardia sinusale: battito cardiaco
La tachicardia sinusale corrisponde all’innalzamento della frequenza cardiaca al di sopra di 100 battiti al minuto.
Può essere
- fisiologica: nei neonati, nei bambini, in caso di sforzi fisico e psichico, in caso di reazioni emotive, nelle situazioni di ipertono simpatico.
- patologica: febbre, ipertiroidismo, anemia, ipossiemia, ipotensione, emorragie, shock, insufficienza cardiaca.
- farmacologica: eccesso dietetico (alcol, tabacco, caffè), derivati adrenergici eccetera.
La diastole, l’unico momento in cui il cuore può essere perfuso e quindi ossigenato, durante la tachicardia si accorcia, diminuendo così l’apporto di ossigeno al tessuto contrattile del cuore. Esiste una frequenza critica, quindi, che si calcola come 220 meno l’età.
Ritmo sinusale battiti al minuto
A riposo, il cuore batte ad un ritmo regolare da 60 a 80 volte al minuto. Questo si chiama “ritmo sinusale”, perché il nodo del seno nella parte superiore del cuore funziona come “orologio”, impostando la frequenza e il ritmo attraverso impulsi elettrici. Questi impulsi elettrici si diffondono attraverso le pareti delle camere cardiache superiori e inferiori. Le irregolarità nel ritmo sinusale sono chiamate “disturbi della generazione dell’impulso”.
Gli impulsi stimolano il muscolo cardiaco a contrarsi e pompare sangue attraverso l’organismo. In periodi di stress fisico o emotivo, il corpo necessità di più sangue ricco di ossigeno. Per soddisfare questa richiesta, il sistema nervoso accelera il battito cardiaco. Irregolarità di questo tipo si chiamano “disturbi del sistema di conduzione.”
In caso di disordini del ritmo cardiaco (aritmie), la generazione degli impulsi elettrici, la contrazione del cuore, o entrambe possono essere disturbate.
Tachicardia cause: battiti cardiaci
La tachicardia è un sintomo benigno, ma quando si presenta con maggior frequenza e con battiti irregolari, o in presenza di altri sintomi, è bene rivolgersi al medico per individuarne la causa.
Quando il cuore batte troppo velocemente, cerca di compensare una riduzione della forza di contrazione per pompare in maniera efficace il sangue in tutto il corpo (insufficienza cardiaca o scompenso). Gli organi e i tessuti, quindi, non ricevono la quantità di ossigeno ottimale e per questo possono presentarsi, oltre all’aumento della frequenza cardiaca, palpitazioni, battito cardiaco irregolare o una sensazione di fastidio al petto.
La tachicardia prolungata è dannosa per il cuore perché lo espone a uno sforzo eccessivo, che può portare a danno al muscolo (miocardio). In caso di svenimento anche momentaneo (sincope), difficoltà di respirazione o dolore al petto che duri più di alcuni minuti, è necessario rivolgersi al pronto soccorso.
Tachicardia parossistica: cure
La tachicardia che si verifica una volta ogni tanto di solito non richiede di essere curata, a patto che il paziente non lamenti altri sintomi o disturbi cardiaci di altra natura.
Fare il possibile per evitare i fattori scatenanti (stress, alcool, caffeina, …) è spesso sufficiente a convivere con il disturbo, ma per far cessare la tachicardia si può ricorrere alle tecniche seguenti:
- Manovra di Valsalva. Questa manovra consiste nel trattenere il respiro tappando il naso con le dita e chiudendo la bocca, tendere i muscoli ed espirare in modo forzato, come quando si prova ad andare di corpo. Si tratta di una compensazione forzata dell’orecchio medio, usata spesso dai subacquei, ma che in questo caso viene sfruttata per la sua azione di stimolazione sui nervi vaghi che innervano i polmoni e che contribuiscono a rallentare il battito cardiaco.
- Tossire da seduti, con il tronco piegato in avanti, provoca una simile stimolazione vagale.
- Spruzzare dell’acqua gelata sulla faccia o immergere il viso in acqua fredda ha anche in questo caso effetti stimolanti sul nervo vago, allo stesso modo di bere un bicchiere di acqua fredda.