Quanto prende un interprete? Quella dell’interprete è una figura sempre più richiesta, soprattutto perché le abilità che lo contraddistinguono, ovvero fare da traduttore e da “ponte” fra due parti che parlano lingue differenti, è applicabile a vari contesti.
Un interprete può lavorare per la televisione ed i media, può operare in ambito istituzionale o al parlamento europeo, può collaborare con un’agenzia di viaggi e molto altro ancora. Al giorno d’oggi conoscere quante più lingue possibili, sembra costituire un lasciapassare sicuro per il mercato lavorativo: specie se si masticano lingue straniere che si discostano dalle solite, le possibilità di trovare impiego si alzano vertiginosamente.
Ecco perché molti giovani si chiedono quanto guadagna un traduttore e decidono di diventare interprete, intraprendendo un percorso di studi spesso legato a delle lingue particolari.
Interprete stipendio e guadagno traduttore: in Italia e all’estero
Se vi state domandando cosa fa un interprete o quanto guadagna un traduttore, sappiate che se parliamo di un interprete neoassunto o che ha lavorato per un periodo inferiore ai tre anni, si parla di cifre che si aggirano attorno ai 1200 euro al mese, numero che può salire più si va avanti con gli anni. Si stima infatti che un interprete con almeno dieci anni di esperienza possa percepire uno stipendio di 1700 euro mensili. Tirando le somme, il netto di un lavoratore in questo campo si stabilisce sui 1450 euro al mese, ovvero all’incirca 26.400 € all’anno.
Chi lavora negli Stati Uniti percepisce mediamente 90.400 USD annui, con un minimo che parte da 48.800 dollari sino a un massimo di 136.000 dollari. Cifre sempre al di sotto dei guadagni italiani, eccezion fatta per alcuni professionisti di alto livello o che lavorano nell’ambito delle istituzioni internazionali: in questo caso si può anche raggiungere un guadagno di 50 euro all’ora.
Interpreti nei ruoli istituzionali
Un interprete professionista può lavorare all’interno di un’azienda ma anche per un privato: nel mondo del business ad esempio questa figura è parecchio utile, in quanto aiuta a dialogare nelle trattative tra partner d’affari di diversa nazionalità.
Sicuramente gli interpreti che operano in campo istituzionale riescono a portare a casa ottimi salari. Ad esempio chi lavora all’ONU percepirebbe quasi 60.000 euro annue, tuttavia questi numeri lievitano considerevolmente con l’avanzare della carriera, raggiungendo addirittura le sei cifre.
Si tratta di stipendi davvero ragguardevoli, che spingono molti a scegliere le facoltà di lingue straniere all’università. Le abilità che deve possedere un professionista sono molteplici e il suo percorso di studi deve essere necessariamente essere completato da una laurea in interpretazione di conferenza, qualora si intenda lavorare in ambiti parlamentari. Traduttori e linguisti sono molto richiesti e di buono c’è che il mercato del lavoro non conosce crisi: molti scelgono lingue orientali o linguaggi poco comuni per trovare impiego più facilmente. Alcuni decidono di intraprendere questa professione da freelance, senza legarsi a nessuno in particolare, mentre altri puntano più in alto.
Un interprete parlamentare guadagna 4000 euro al mese, che anche in questo caso possono variare. Invece un interprete di un’ambasciata guadagna circa 1800 euro mensili, mentre un professionista delle conferenze istituzionali quasi 1700.