Dagli estremismi ai fanatismi
Storicamente il credo religioso è da sempre stato in cima ai motivi di persecuzione.
L’identità religiosa sovente scavalca tutte le altre trainata dal fanatismo, che ha causato guerre e stragi in ogni credo e latitudine.
La stessa religione cristiana è testimone di un sanguinoso passato nel quale è passata da vittima a carnefice: se agli albori del Cristianesimo erano martiri e seguaci di questo credo ad avere la peggio, nei secoli successivi, i cristiani hanno perpetrato inquisizioni, persecuzioni, colonizzazioni e innumerevoli barbarie.
Solo in tempi moderni, grazie all’azione dei pontefici, si sta facendo ammenda per queste terribili pagine di storia, che hanno visto interi popoli falciati e persone orribilmente torturate e bruciate nel nome di dio.
Eppure, come abbiamo detto, le violenze sembrano essere un tratto distintivo associato a quasi tutti i credi (con alcune rare eccezioni nelle correnti asiatiche, come ad esempio il Buddhismo).
In realtà nessuno dei testi sacri, come più volte ribadito dai musulmani, spinge a simili atti di violenza, ma in tempi moderni la religione diventa un paravento dietro il quale nascondere altre motivazioni economiche e politiche.
L’estremismo islamico è quello che più abbiamo imparato a conoscere e a temere negli ultimi decenni: un fenomeno che a noi sembra medievale e si basa su un sistema “collaudato” che raccoglie fanatici, annebbiati dalla convinzione di fare il volere divino e convinti che debba esistere una sola religione.
Il valore di questa giornata
Da qui il valore e l’attualità di ciò che si festeggia oggi, il 22 agosto, eletta come Giornata internazionale di commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sul credo religioso.
La giornata in questione tratta la violenza in generale, dunque non è dedicata in particolare alla violenza psicologica sulle donne, alla violenza domestica e alle donne maltrattate. Ci teniamo a precisarlo, in quanto la violenza in casa meriterebbe un capitolo a parte, considerati i dati.
Questo giorno è dedicato a tutti coloro che ancora oggi continuano ad essere perseguitati, discriminati, imprigionati, deportati e a volte addirittura uccisi, a causa del proprio credo religioso.
Gli stati dell’UE si impegnano a promuovere la libertà di religione in ogni circostanza e a fornire sostegno ai difensori dei diritti umani attraverso il meccanismo ProtectDefenders.eu.
Condannano inoltre l’incitazione alla violenza e all’odio fondate sulla religione, ribadendo la connessione profonda tra libertà di professione religiosa e d’espressione con i diritti umani.
Le più belle frasi da inviare durante questa giornata dedicata alle vittime di atti di violenza e religione
“La religione è l’oppio dei popoli”
KARL MARX
“Quando una religione ha la pretesa di imporre la sua dottrina all’umanità intera, si degrada a tirannia e diventa una forma d’imperialismo.”
RABINDRANATH TAGORE
“La guerra di religione: in pratica vi state uccidendo per decidere chi abbia l’amico immaginario migliore.”
RICHARD JENI
“Il problema non è la libertà delle religioni ma la libertà dalle religioni.”
PINO CARUSO
“Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente.”
CHARLES DARWIN
“Se dovessimo svegliarci una mattina e scoprire che tutti sono della stessa razza, credo e colore, troveremmo qualche altra causa di pregiudizio entro mezzogiorno.”
GEORGE DAVID AIKEN
“Bisogna andare in Oriente per capire cos’è la religione. Ho inteso veramente il sentimento religioso solo laggiù; la vera sede delle religioni è l’Oriente. E, dopo tutto, il cattolicesimo è una religione orientale, che si è diffusa dovunque, ma che forse solo lo spirito di quei paesi può assimilare e accettare totalmente.”
EUGENIO MONTALE