Il 31 agosto si festeggia San Giuseppe d’Arimatea, figura che è presente sia nei Vangeli ufficiali che in quelli apocrifi.
Si tratta di uno dei personaggi che fanno da sfondo alla crocifissione e deposizione di Cristo: andiamo a vederlo più da vicino.
Il ruolo di Giuseppe d’Arimatea secondo il Vangelo
Giuseppe d’Arimatea era un uomo benestante e membro del sinedrio che simpatizzava per Gesù. A Gerusalemme possedeva un mausoleo di famiglia e dopo la morte di Cristo, egli si adoperò per la sepoltura del suo corpo.
Giuseppe acquistò il lenzuolo di lino in cui Gesù sarebbe stato avvolto, inoltre si espose personalmente con Ponzio Pilato chiedendogli il permesso di poter deporre il corpo dalla croce per poi seppellirlo.
Il santo viene descritto nei vangeli come discepolo di Gesù che contribuì a fornire anche il sepolcro, scavato nella roccia e chiuso da una grossa pietra, dal quale poi il Cristo resuscitò.
Esiste anche un vicolo San Giuseppe d’Arimatea a Palermo.
Il mito del Santo Graal legato a San Giuseppe d’Arimatea
San Giuseppe d’Arimatea non è soltanto celebrato dalla Chiesa Cattolica, ma anche da quella ortodossa, luterana o anglicana.
Il suo personaggio è presente in tutti e quattro i vangeli, cosa poco comune, e addirittura in quelli apocrifi.
Nel corso del medioevo, su di lui sorsero alcune leggende che lo collegano al mito del Santo Graal, la leggendaria coppa.
Infatti dal XII secolo in poi, la sua figura venne inglobata nel ciclo arturiano, nel quale Giuseppe svolge principalmente due ruoli. Nella prima versione, egli si recò in Britannia, dove portò il cristianesimo, mentre secondo un’altra fu il custode del Santo Graal. Pare fosse sepolto sull’isola di San Patrizio, assieme alla sacra reliquia.
Sull’esistenza reale del suo personaggio sono stati avanzati diversi dubbi, i quali fanno perno soprattuto su un punto: quando i romani crocifiggevano un condannato, non permettevano a nessuno di rimuoverlo dalla croce. Negli annali storici non è presente una singola eccezione a questa regola, men che meno da parte di Ponzio Pilato, rinomato per la sua crudeltà.
Inoltre Giuseppe d’Arimatea non è citato negli Atti degli Apostoli.
La figura di questo proprietario terriero che usa la sua influenza presso Pilato a favore di Gesù, è stata rappresentata diverse volte nella storia dell’arte, soprattutto nelle scene della deposizione del Cristo. Di seguito, ecco alcune preghiere a lui dedicate.
Preghiera a San Giuseppe d’Arimatea
O Dio, che nella tua infinita bontà
hai scelto Giuseppe d’Arimatea (e Nicodemo)
per seppellire in un sepolcro nuovo il corpo
del tuo amatissimo Figlio deposto dalla croce,
fa che noi, fatti simili
e sepolti insieme con lo stesso tuo Figlio nella morte,
risorgiamo insieme con lui alla vita che non ha fine.
Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Signore Gesù,
Giuseppe d’Arimatea
non ebbe timore di esporsi ai pericoli
osando richiedere il tuo corpo.
Fa’ che con l’affetto del tuo discepolo
e con uguale coraggio
non temiamo di esporre noi stessi
nel prenderci cura amorevole
delle membra sofferenti del tuo Corpo.