La regina Elisabetta II è stata la sovrana più longeva del Regno Unito e, insieme a lei, il marito Filippo di Edimburgo è stato il principe consorte più longevo. Il matrimonio tra Elisabetta e Filippo è stato un matrimonio d’amore, a differenza di tanti matrimoni celebrati tra membri della famiglia reale. Filippo ha sposato Lillibeth il 20 novembre del 1947, quando l’allora principessa aveva solamente 21 anni. La cerimonia si tenne all’abbazia di Westminster e fu anche trasmessa dalla BBC e, subito dopo, la coppia prese residenza a Clarence House, mentre Filippo venne designato come duca di Edimburgo. Il principe è scomparso a Windsor il 9 aprile del 2021, qualche mese prima del suo 100esimo compleanno.
Filippo marito Regina Elisabetta: infanzia e discendenza reale
Il principe Filippo nacque nell’isola greca di Corfù il 10 giugno 1921 ed era infatti principe di Grecia. Suo nonno era il re greco Costantino I, mentre il padre era il principe Andrea di Grecia e la madre la principessa Alice di Battenberg. Fu battezzato con rito ortodosso a pochi giorni di vita. Oltre a essere principe della Grecia, era anche principe della Danimarca. Faceva infatti parte della casata di Glücksburg, che regnava in Danimarca e avrebbe potuto ereditare sia il trono greco, che quello danese. Tuttavia, quando chiese la mano di Elisabetta e, prima delle nozze, dovette rinunciare ai suoi titoli e convertirsi alla religione anglicana. Fu anche naturalizzato cittadino britannico poiché discendente di Sofia di Hannover.
Filippo Mountbatten: tutte le “gaffe” del principe
Filippo di Edimburgo, nome di famiglia Mountbatten, era cugino di terzo grado della regina Elisabetta e il matrimonio fu celebrato in seguito a un sentimento reale che era nato tra i due. Tuttavia, il carattere schietto del principe, le sue continue “violazioni” dei protocolli reali e le sue gaffe, lo hanno reso bersaglio della stampa. Qualcuno lo ha anche accusato di aver tradito la regina. Accuse da lui negate, affermando di essere costantemente sorvegliato e di non potersi permettere alcun tradimento.