Il gioco fa parte della tradizione italiana e ogni regione ha sviluppato nel corso dei decenni diversi passatempi che sono stati tramandati fino ad oggi. La Basilicata è una di queste e vanta una storia importante in merito all’intrattenimento, piena zeppa di giochi popolari da strada. Diversi sono infatti i giochi antichi che hanno preso vita in questa terra, uno tra tutti il Pizzicantò, perlopiù un’usanza legata al folklore locale. Si tratta di comporre una vera e propria torre umana, allegorica della società, destinata a girare su se stessa come ad indicare il rischio di cambiamenti sociali repentini, rappresentati dalle frequenti cadute di alcuni dei componenti della torre. Un’usanza indubbiamente singolare, ma che dal 2003 è considerata persino Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Dalle parti di Matera viene organizzato anche il Festival internazionale delle Torri Umane.
Tipico della Basilicata è altresì l’Albero della Cuccagna, che richiede di arrampicarsi su un palo o su un albero per arrivare il più in alto possibile, così da prendere i premi posizionati in cima (solitamente generi alimentari). Una volta l’albero di turno veniva anche ricoperto di grasso o di olio, ma per evitare di rendere il gioco troppo pericoloso questa regola non viene sempre rispettata. Oggi quello dell’albero della cuccagna è un vero e proprio sport, diffuso ormai in tutta Europa e che in Italia ha ottenuto da anni anche il riconoscimento ufficiale del CONI.
A risultare in voga prevalentemente tra i giovani è U cerch’ pa’ maniglia, un gioco nel quale si deve far rimanere in equilibrio una ruota guidata da un pezzo di ferro o da un bastone. Si tratta di un’attività che viene praticata soprattutto in compagnia. Di norma, come cerchio viene impiegata la ruota di una bicicletta. I ragazzi si divertono nell’improvvisare corse e gare per testare la propria abilità. Far avanzare la ruota senza poterla toccare direttamente con le mani, col rischio di farla cadere, non è di certo un compito facile. Curioso anche il gioco della Mazza e pizzico, una sorta di variante del baseball nella quale si deve colpire con una mazza di legno degli oggetti più piccoli.
Non sono solo i giochi da strada, comunque, a caratterizzare la tradizione basilicatese. Come in buona parte dell’Italia meridionale, le carte vengono considerati oggetti indispensabili per trascorrere il tempo in compagnia e in allegria. Briscola e Sette e mezzo sono indubbiamente tra i giochi più apprezzati nella Lucania, alla quale è stato dedicato di recente anche un vero e proprio mazzo, su idea del disegnatore potentino Davide Santarsiere, originario di Potenza. In queste carte non sono presenti i soliti semi dei mazzi regionali, bensì è possibile imbattersi in elementi tipici della Basilicata come il peperone crusco o la moneta di Metaponto. Una soluzione ideale per promuovere la cultura locale.
Oggi è molto più difficile tenere salde nella memoria le tradizioni di un tempo. Le distrazioni sono soprattutto digitali e molti giochi del passato hanno conosciuto delle conversioni virtuali, affiancate solitamente a un’offerta di slot che la fa da padrona nelle piattaforme di gioco online. Le feste di paese sono le occasioni migliori per far rivivere i passatempi di una volta. Anche se il web sta prendendo il sopravvento nel settore dell’intrattenimento, soprattutto in Basilicata ci sono ancora migliaia di persone che preferiscono divertirsi all’aria aperta.