All’ombra delle foglie colorate, che giocano a rincorrersi nell’aria, oggi 16 ottobre 2022 si celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione. All’insegna di questo evento è indispensabile porsi una serie di domande. Quanto è importante seguire una dieta alimentare sana e genuina? Come mai nel Terzo millennio si sente ancora parlare di paesi sottosviluppati dove il nutrimento è un lusso?
Giornata mondiale dell’alimentazione: anniversario della nascita della FAO
L’istituzione di questa giornata internazionale dell’alimentazione si deve per omaggiare la nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ovvero la FAO. Essa è fondata proprio il 16 ottobre del 1945, nella città canadese di Quebec. La sua origine si deve all’iniziativa dell’ex ministro ungherese Pal Romany che – in occasione della 20esima conferenza generale dell’ONU tenutasi nel novembre del 1979 – propone ai rappresentanti dei Paesi membri (oggi 193) di costituire una giornata che accomunasse l’intero pianeta sulla riflessione del concetto di “fame“. Soltanto percorrendo una strada unanime si può sensibilizzare rispetto al problema della povertà e della malnutrizione, che dominano tutt’ora lo scenario di un’ampia parte del mondo. Tali questioni alimentano l’urgenza di approntare un piano di sicurezza alimentare, che riesca ad approvvigionare tutti dei principi nutritivi essenziali all’organismo e alla preservazione della vita stessa.
Oggi 16 ottobre: obiettivo Fame Zero entro il 2030
Come mai esiste ancora la fame nel mondo? Semplicemente perché, purtroppo, non si riesce ad estirpare le cause di questo grande male che inginocchia diversi e troppi Paesi. Secondo le statistiche elaborate dall’Indice globale della fame, le regioni più colpite sono quelle dell’Asia meridionale e dell’Africa subsahariana; dove si contano più di 240 milioni di persone malnutrite e l’arresto della crescita infantile, a quest’ultimo corrisponde inevitabilmente un altrettanto alto tasso di mortalità. Le principali cause sono da ricercare in primis nella povertà; dal momento che essa innesca il circolo vizioso della malnutrizione e dei correlati problemi di salute (se una persona non ha le risorse economiche per soddisfare il suo bisogno di nutrimento in maniera adeguata, di conseguenza non ha nemmeno la forza fisica necessaria per poter svolgere un lavoro). In secondo luogo, le ragioni di questo degrado sono da attribuire alla mancanza d’investimenti nell’agricoltura.
I Paesi sottosviluppati non beneficiano di mezzi di trasporto e d’irrigazione, né d’infrastrutture che provvedano alla fornitura di acqua potabile e allo stoccaggio di cibo. La situazione è ulteriormente aggravata dal cambiamento del clima, sempre più altalenante negli ultimi decenni; ancora, dai locali conflitti civili e dalle guerre; e in ultimo dall’epidemie, alle quali si è aggiunto il covid-19. Si riuscirà a raggiungere l’obiettivo FAO Fame Zero entro il 2030? Sicuramente è difficile, ma il cielo ci ha donati di coscienza e di responsabilità, che se sollecitate in maniera unanime possono realizzare grandi opere. Quindi la priorità è perseguire su questa strada e investire in iniziative che si dimostrino risolutive.
Giornata mondiale dell’alimentazione: «il cibo è la nostra energia»
L’istituzione scolastica è uno degli organi più importanti che deve mediare il ruolo delle autorità politico-governative. Affinché si adempiano le strategie per debellare la fame nel mondo, essa insieme ad associazioni e infrastrutture deve impegnarsi per la promozione teorica / pratica di messaggi avanguardisti.
Noi siamo quello che facciamo. La qualità delle nostre azioni dipende dal cibo che assumiamo.
L’alimentazione è un diritto universale.
Il buon nutrimento è il principio della sicurezza alimentare.
L’arma per combattere la povertà è la distribuzione equa di un tozzolo di pane.
Impariamo a raccogliere dalla terra ciò che può salvare il mondo, oggi e domani.