L’organo deputato al senso della vista, ovvero l’occhio, nel corso del tempo può andare incontro all’insorgenza di alcune patologie, come la miopia, l’ipermetropia e molte altre. Vi sono poi disturbi congeniti, ereditati dalla famiglia, come l’astigmatismo.
Chi è affetto da astigmatismo ha difficoltà a mettere a fuoco correttamente le immagini, che risultano offuscate, dai contorni indefiniti e, nei casi peggiori, sdoppiate. I soggetti astigmatici hanno la prerogativa di avere la difficoltà a vedere bene sia da vicino che da lontano.
A differenza della miopia, patologia a carico degli occhi che tende a progredire nel corso degli anni, l’astigmatismo rimane statico. Per una migliore qualità della vita si raccomanda di non sottovalutare il problema e di rivolgersi presso un medico ottico, che possa effettuare la giusta diagnosi e somministrare i metodi correttivi più efficaci.
Che cos è l astigmatismo
Per prima cosa occorre capire l’etimologia della parola astigmatismo, per proseguire poi con una conoscenza più approfondita del problema. Quindi sorge spontanea la domanda: astigmatismo cosa vuol dire? Il significato letterale della parola deriva dal greco e significa assenza di punto. Il prefisso ‘a’, che indica la mancanza di qualcosa, unito al termine stigma, significa proprio l’incapacità di distinguere un segno.
Un occhio astigmatico, in virtù delle considerazioni fatte, ottiene una visione distorta delle forme e degli oggetti. Pertanto un cerchio potrebbe apparire ovale, mentre un punto potrebbe risultare allungato come una linea.
Il motivo della percezione distorta delle cose è da ricercare in una conformazione ovoidale della cornea oculare. Nei soggetti astigmatici, infatti, la cornea non è sferica ma leggermente schiacciata ai poli. Pertanto l’occhio è incapace di mettere a fuoco l’immagine su un punto della retina, ottenendo una visione di oggetti e persone sfocata o allungata.
A correggere i sintomi astigmatismo ci pensa il cervello, che cerca di interpretare i segni fuori fuoco con un lavoro di compensazione. In altre parole il soggetto astigmatico leggerebbe una ‘e’ maiuscola solo parzialmente, mettendo a fuoco solo le lineette orizzontali e solo qualche secondo dopo la linea verticale che compone la lettera. Lo sforzo interpretativo, tuttavia, a lungo andare potrebbe provocare dei disturbi agli occhi, come affaticamento e bruciore.
La patologia a carico degli occhi solitamente si presenta nei primi giorni di vita: sempre più spesso si parla di astigmatismo infantile. Sin da piccoli, infatti, i pazienti dovrebbero correggere il disturbo con gli occhiali più idonei a compensare il deficit visivo.
Correggere astigmatismo
La prima diagnosi di astigmatismo andrebbe effettuata intorno ai 4 o 5 anni. Le tecniche più moderne permettono di ottenere una diagnosi customizzata, vale a dire che tiene conto delle caratteristiche specifiche di ogni paziente.
I correttivi più utilizzati per compensare la curvatura errata della cornea sono gli occhiali o le lenti a contatto più idonee per il problema specifico. In alternativa il paziente, raggiunta la maggiore età, può propendere per sottoposi a un intervento al laser.
Si ricordi che l’astigmatismo può associarsi ad altre patologie dell’occhio, come la miopia e l’ipermetropia. Si parla infatti spesso di astigmatismo miopico e astigmatismo ipermetropico.