Per la prima volta dalla sua creazione nell’ultimo triennio si è assistito da un decremento invece che ad un aumento dei membri dell’Ue, complice la Brexit. Ma quanti sono i paesi della Comunità Europea adesso?
Nell’Unione Europea ora ci sono 27 Stati, secondo una formazione che va avanti da ormai quasi 3 anni e che non vede nuovi ingressi da ormai un decennio. L’ultimo Stato a entrare nel novero degli ex Paesi Cee era stato il 1° luglio 2013 uno Stato balcanico. La Croazia, risorta dalle macerie della Guerra con la Serbia, aveva completato, infatti, il suo percorso di entrando nei Paesi dell’Unione Europea. In quel momento era il 28esimo Paese a far parte dell’organizzazione sorta negli anni Cinquanta, in un altro dopoguerra, quello seguito al Secondo Conflitto Mondiale.
Prima della Repubblica Croata erano state altre due Nazioni dell’Est Europa a chiedere e ottenere, dopo la lunga procedura l’ingresso nell’ex Cee: dal 2007 furono ammesse, infatti, anche Bulgaria e Romania. Perchè si è passati a 27 Stati membri? Colpa della Brexit. Nel 2020 il Regno Unito ha dato seguito al referendum promosso da Boris Johnson, decidendo l’uscita dal gruppo degli Stati Europei.
Paesi Unione Europea: quanti sono?
Fatto questo preambolo possiamo andare ad elencare tutti gli Stati che fanno parte ora dell’Unione Europea. La Gran Bretagna era uno dei fondatori, mentre gli altri Paesi Europei sono rimasti nell’organizzazione continentale fin dalla prima ora: si tratta di Italia, Paesi Bassi, Francia, Lussemburgo, Belgio, Irlanda, Danimarca, Svezia e Norvegia. Nel corso degli anni sono poi subentrati Austria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria.
Un grosso impulso è stato dato nel corso degli anni Novanta dalla disgregazione del blocco sovietico e dalla dissoluzione della Cortina di Ferro con tanti Stati dell’Est Europa che hanno deciso di avviare il processo di avvicinamento all’Occidente che è poi sfociato nell’ingresso nell’Ue.
Paesi Comunità Europea: le origini
La visione europeista è figlia della visione di Altiero Spinelli che già nel 1941 aveva parlato di un’Europa libera e unita, dando vita al suo manifesto di Ventotene. Bisognerà, però, aspettare il 1949 per vedere la nascita del Consiglio d’Europa, organismo che vede tra i promotori i Paesi fondatori dell’Unione Europea. Il 9 maggio 1950 è l’anno della fondazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio: si tratta di una data così rilevante che ogni anno proprio in quel giorno viene celebrata la Festa dell’Europa.
A quel punto viene scritto anche il trattato della Ceca che viene definitivamente sottoscritto a Roma nel 1957: è in quella data che nascono la Cee, acronimo di Comunità Economica Europea e di Euratom, Comunità Europea dell’Energia Atomica. Cinque anni dopo nasce anche la Politica Agricola Comune e sempre negli anni Sessanta vengono aboliti i dazi tra i Paesi membri.
Europa politica: l’arrivo dell’euro
Negli anni Settanta, oltre agli ingressi di Paesi rilevanti come Regno Unito, Irlanda e Danimarca, si pongono le basi per il Sistema Monetario Europeo. Nel 1979 si terranno le prime elezioni europee, volute prima del suo efferato delitto da Aldo Moro.
La svolta definitiva arriva con la creazione di una moneta unica, progetto che parte nel 1992 con il trattato di Maastricht e che si concretizza nel 2022 con l’entrata in vigore dell’euro.
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