Chi è Liliana Segre: dall’incubo di Auschwitz a Senatrice a Vita

Liliana Segre, ebrea, nasce a Milano il 10 settembre nel 1930, pertanto, è solo una bambina quando vengono promulgate anche in Italia le tristemente note leggi razziali contro gli ebrei.

Nel gennaio del 1944, all’età di soli tredici anni, viene arrestata e deportata al campo di concentramento di Auschwitz.

Qui le viene tatuato il numero di matricola 75190 e viene destinata ai lavori forzati nella fabbrica di produzione di munizioni Union che si trova all’interno del campo di sterminio.

Pur avendo vissuto un’esperienza durissima e traumatica, è comunque tra i pochi fortunati che riescono a fare ritorno a casa uscendo vivi, seppur con ferite indelebili, dal terribile campo di sterminio polacco.

All’avvicinarsi del 27 gennaio, ovvero il Giorno della Memoria, scelto simbolicamente in coincidenza della data in cui furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, questo articolo è per ribadire l’importanza di ricordare, di conoscere, di riflettere, perché solo così certi errori, certe atrocità non si ripeteranno.

 

Liliana Segre dal 2018 è Senatrice a vita

 

Liliana Segre, all’età di 88 anni, viene nominata Senatrice a Vita il 19 gennaio 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Inoltre, dal 15 aprile 2021 è Presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.

E il 13 ottobre 2022 ha presieduto la seduta inaugurale del Senato della Repubblica in qualità di presidente provvisorio dell’assemblea.

Liliana Segre si occupa di attività di sensibilizzazione contro il razzismo e l’odio sociale.

Partecipa a seminari nelle scuole per far conoscere agli studenti cosa è stato Auschwitz, così come tutti gli altri campi di sterminio costruiti e gestiti dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, e per aiutarli a comprendere l’importanza dell’Olocausto nella nostra storia, oltre a tutto l’orrore che ha significato per milioni di esseri umani.

 

Liliana Segre, ancora oggi vittima dell’odio razziale

 

Purtroppo, anche negli ultimi anni, soprattutto da quando è diventata un volto noto dopo l’investitura di Senatrice a vita, non sono mancati per Liliana Segre spiacevoli episodi a sfondo razziale.

La Senatrice a Vita, infatti, in più occasioni è stata vittima di insulti soprattutto tramite il web a cui ha risposto così: “Io non perdono e non dimentico ma non odio”.

 

 

 

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