Quanto guadagna uno scommettitore professionista? Stipendio, calcio, guadagni

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Fai della tua passione un lavoro e non lavorerai nemmeno un giorno. Quante volte abbiamo ascoltato questa frase, spesso ravvisandone le contraddizioni. Eppure per un lavoro questa locuzione sembra calzare a pennello: c’è chi della passione per il betting ne ha fatto un mestiere. Ma si riesce a vivere di scommesse? Pare di sì, a patto di essere bravi, ma bravi davvero.

Professionisti scommesse calcio: come si comincia

Vediamo quanto guadagna uno scommettitore professionista. In Gran Bretagna, dove il gioco d’azzardo è una tradizione e si puntano soldi sulle situazioni più disparate, il professionista delle scommesse è una figura meno bizzarra di quanto appare a noi che pure stiamo facendo i conti da anni con un allargamento del fenomeno del betting. Gli scommettitori professionisti, nella realtà dei fatti, sono molti più vicini ad un allibratore che a un giocatore incallito, pur avendo probabilmente cominciato la propria parabola professionale da questo punto di vista.

I professionisti delle scommesse sono coloro che seguono le partite come se si trattasse di titoli azionari. Osservano costantemente l’oscillazione delle quote e l’andamento delle squadre e di altri fattori, come il calciomercato. Partiamo, però, da un dato incontrovertibile: nel lungo periodo il 98% degli scommettitori ci rimette. Guadagnare in questo settore sembra praticamente impossibile: anche una spesa limitata come 20-30 euro al mese a fine anno può gravare per 360 euro sul proprio bilancio.

Soltanto due su cento dunque riescono a trasformare in investimento la passione per le scommesse. Ma come fanno? Innanzitutto il primo passo per diventare scommettitore professionista o comunque agire con questa determinata mentalità, è quello di darsi un budget.

Da questo tesoretto per ogni scommessa va erosa una parte dell’investimento, ma la puntata non deve mai andare oltre il 5% della somma stabilita. L’altro sequestro è quello di non affidarsi alle multiple: la classica bolletta, con più squadre inserite in una schedina, dà potenzialmente una vincita maggiore, ma in realtà quasi sempre fallisce per una variabile inattesa. Se volete una vincita sicura (o quasi) rivolgetevi ad un’unica partita singola.

Il tipster professionista deve garantirsi per non andare in perdita di azzeccare l’80% dei pronostici: è logico che per raggiungere una somma tale si affiderà a quote basse principalmente, preferendo vincite ridotte al bottino che ingolosisce.

Lo scommettitore professionista: i guadagni

Scommettere da professionista significa avere un ritorno sull’investimento che viene calcolato dividendo profitto e investimento e poi moltiplicandolo per cento. Se per un investimento di 30 euro ne ho guadagnato uno, avrà un Roi, come viene detto in gergo, del 3%.

Vi sembra poco? Provate a moltiplicarlo per tutti gli investimenti fatti in un anno e vedete che il rendimento del 3% può assicurare introiti importanti. La matematica è l’unica arma per sconfiggere le agenzie di scommesse

Dunque gli scommettitori professionisti sono pochi e per poter vivere di betting in Italia si deve guadagnare circa 30mila euro l’anno, ovviamente come lavoro principale. C’è chi vanta fino a 100mila euro di guadagni l’anno, ma ovviamente è difficile stilare una media che dipende sia dal volume delle puntate che dai molteplici variabili.

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