Il Centro studi di Confindustria non nasconde la preoccupazione per l’aumentata incertezza futura.
Dopo l’allarme prezzi e inflazione, arriva lo spauracchio della produzione industriale che terzo trimestre dell’anno sarebbe cresciuta a un ritmo più contenuto rispetto ai primi sei mesi del 2021: +1% contro il +1,5% di gennaio-marzo e al +1,2% di aprile-giugno. A ottobre, invece, è cresciuta dello 0,2% dopo il -0,1% di settembre e il -0,2% di agosto.
E’ quando emerge dalle stime del Centro Studi Confindustria che nella consueta “Indagine rapida”, spiega come le ragioni del rallentamento tra luglio e settembre siano riconducibili a fattori limitativi della produzione, quali la scarsità di alcune componenti e materie prime, al maggior ricorso alle scorte di magazzino, al rallentamento produttivo dei principali partner commerciali e al maggior grado di incertezza.
Le imprese intervistate dal CsC hanno rilevato un calo della produzione industriale dello 0,1% in settembre rispetto ad agosto, ed un aumento dello 0,2% in ottobre. I livelli di attività in entrambi i mesi si sono comunque mantenuti superiori di oltre l’1% rispetto alla media dei primi otto mesi dell’anno. Gli ordini in volume destagionalizzati, invece, sarebbero aumentati in settembre ed ottobre rispettivamente dell’1,0% e dello 0,6% sul mese precedente.