venerdì, Luglio 26, 2024
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9 agosto, giornata internazionale dei popoli indigeni: cos’è, frasi, poesie

Oggi, 9 agosto, ricade la Giornata internazionale dei popoli indigeni.

Si tratta di un’occasione perfetta per non dimenticare la presenza di questi popoli nel nostro pianeta, alcuni dei quali rischiano di scomparire definitivamente.

Il problema è legato anche alla progressiva deforestazione: la maggior parte di questi popoli vive nel fitto di grandi foreste, che si stanno via via assottigliando, lasciandogli sempre meno spazio.

Per secoli questi indigeni hanno vissuto protetti dall’urbanizzazione grazie alla vegetazione, ma ne esistono anche alcuni che vivono al polo, sulle montagne o in altri posti difficilmente raggiungibili dall’uomo: custodi di tradizioni millenarie, per loro il tempo sembra essersi fermato. Non hanno mai conosciuto la tecnologia, lo smog, le metropoli e non hanno vissuto in prima persona gli accadimenti della storia moderna.

Dalla Groenlandia all’Amazzonia, sul globo terrestre vi sono ben 476 milioni di persone appartenenti ai popoli indigeni.

Le parole di Joseph Borrell

L’alto rappresentate dell’Unione Europea Joseph Borrell, in occasione della giornata di questo anno ha dichiarato: “Ribadiamo il nostro fermo impegno a favore del rispetto, della protezione e dell’esercizio dei diritti dei popoli indigeni sanciti dalla dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni e dal diritto internazionale dei diritti umani. I popoli indigeni abitano quasi un quarto della superficie terrestre mondiale. Sono i custodi e i difensori fondamentali di oltre l’80% della nostra diversità biologica e hanno una profonda conoscenza della gestione sostenibile del territorio. Al tempo stesso, sono tra i più colpiti dai gravi effetti dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale”.

E ancora: “L’identità dei popoli indigeni è spesso strettamente legata alla loro terra e alla loro lingua. Le lingue indigene sono sistemi di comunicazione complessi sviluppati nel corso di millenni. L’UE si rallegra del decennio internazionale delle lingue indigene (2022-2032). Oltre 4 000 lingue indigene sono minacciate perché molte di esse non sono né insegnate a scuola né utilizzate nella sfera pubblica”.

Queste parole mettono in luce non soltanto la necessità di proteggere queste popolazioni, ma anche la minaccia strettamente legata ai cambiamenti climatici: un effetto domino che in futuro travolgerà sia noi che loro.

Il gesto simbolico di Papa Francesco

La Giornata mondiale dei popoli indigeni fu creata dalle Nazioni Unite nel 1994 a sostegno della diversità culturale e dei diritti degli indigeni.

Con molte di queste popolazioni la storia non è stata clemente: invasi e colonizzati senza pietà né rispetto per la loro cultura, il più delle volte venivano anche sfruttati.

Come è successo con gli indiani d’America, recentemente al centro delle news sui telegiornali: durante il suo viaggio in Canada, Papa Francesco ha chiesto perdono di persona per tutte le barbarie perpetrate dalla Chiesa nei loro confronti durante i secoli.

In effetti l’evangelizzazione dei popoli indigeni è sempre stato il fine conclamato di queste invasioni, ma in realtà le vere motivazioni erano i ritorni economici e le rotte commerciali, che i diversi stati europei hanno tentato di accaparrarsi per centinaia di anni.

E così sono morte migliaia e migliaia di persone.

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